I Mori? A Rijeka portano fortuna

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Il Moretto fiumano è dal 1991 il simbolo ufficiale di Rijeka, nonché mascotte del Carnevale internazionale fiumano che si tiene ogni anno nella città croata.

Uno dei simboli di Rijeka (Fiume in italiano) in Croazia è l’effige di una testa di moro con un turbante bianco, diffusa sotto forma di orecchini e ciondoli, ma anche spille, anelli e fermacravatte. È comunemente conosciuto come il “moretto fiumano”. Oltre ai suoi scopi estetici, decorativi e di portafortuna – un singolo orecchino viene indossato anche dai figli unici maschi e dai marinai – questo insolito gioiello è anche un tipico segno di identità e appartenenza alla città. Infatti gli orecchini con l’uomo nero e il turbante vengono indossati da oltre il 70% delle donne di questi luoghi, indipendentemente dallo status sociale o dalla nazionalità di una città multietnica come Rijeka che conta ben 22 minoranze.

Da dove ha origine la diffusione di questo portafortuna?

Se sul mito del moretto sono state raccontate numerose storie e create diverse canzoni popolari, tre sono le leggende più accreditate. La prima racconta che, durante l’invasione mongola dell’Europa, quando i tartari giunsero a pochi chilometri da Fiume, i cittadini fiumani per salvarsi, invocarono l’aiuto di Dio che fece cadere dal cielo grosse pietre che prosciugarono il lago e seppellirono gli assedianti, lasciandone fuori solo le teste. Un’altra leggenda tramanda che, ai tempi della Lunga Guerra nel 1601, quando i turchi arrivarono in prossimità della città, la popolazione fiumana, terrorizzata dalle notizie sulla ferocia delle truppe turche, iniziarono a pregare per ottenere la salvezza. Dopo molti giorni di assedio, quando il pascià turco venne ucciso, i turchi, vedendo il loro comandante morto, cominciarono a fuggire, ma furono letteralmente seppelliti da grandi pietre che caddero dal cielo. Rimasero solo i loro turbanti bianchi abbandonati sul campo di battaglia.

Gli orecchini a forma di moretto

Per celebrare la vittoria, i soldati di Fiume regalarono alle proprie mogli gli orecchini a forma di moretto. L’ultima leggenda invece, racconta di una contessa italiana che concesse la libertà a una serva nera cui era molto affezionata e, per preservare il suo ricordo, si fece creare degli orecchini che ne rappresentassero le sembianze.

L’influenza della moda veneziana e la cultura orientale

Inoltre, si pensa che alla creazione del moretto e alla sua diffusione abbia notevolmente contribuito la moda veneziana, che nel XVII e XVIII secolo subiva, a sua volta, il fascino della cultura orientale. Era infatti frequente tra i nobili e i ricchi commercianti della Repubblica veneziana adoperare come servitori neri vestiti con ricchi abiti orientali. Ciò portò molti orafi veneziani a creare spille decorative a forma di moro con il turbante e il busto dorato, riccamente decorato con pietre preziose, denominati “moretti veneziani”. Su influenza veneziana, a Rijeka fu creato il morčić, una versione più modesta che, per l’artigianalità e il prezzo più accessibile, diventò il gioiello popolare tradizionale, specialmente tra le donne fiumane. Ancora oggi, anche se il processo di creazione dei gioielli è totalmente artigianale, il moretto resta economicamente accessibile a tutti.

Un ornamento accessibile a tutti

Il motivo è ben preciso: i maestri orafi fiumani sono consapevoli che la felicità non la si può comprare: la sua fonte si trova nelle caratteristiche soggettive, ossia in un carattere nobile e solare, in uno spirito imprenditoriale e intraprendente e in una mente allegra. E il moretto rappresenta tutto questo.
Per il suo fascino e significato storico, il moretto è diventato un amuleto beneaugurante famoso in tutto il mondo. Come scrisse il premio Nobel di origini croate Ivo Andrić: «È strano di quanto poco abbiamo bisogno per essere felici ed è ancora più strano che proprio questo poco ci manca». Forse è proprio questo “poco” che si spera di trovare nel tenere con sé un moretto fiumano come talismano.

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