Puzzle con bandiera europea e inglese
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Fix It or Brexit

Sono state settimane cariche di eventi le precedenti per la Gran Bretagna: il 3 gennaio scorso le dimissioni a sorpresa di Sir Ivan Rogers, a pochi mesi dalla deadline indicata dal Governo di Theresa May per l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona; il 16 gennaio la scelta della “linea dura” da parte del primo ministro britannico, che, in un discorso tenuto il giorno successivo a Lancaster House, ha affermato: «Cerchiamo una nuova partnership fra una Gran Bretagna globale, indipendente e sovrana e i nostri amici dell’Ue. Non vogliamo adesioni parziali, o qualsiasi cosa che ci lasci metà dentro e metà fuori».
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Bandiera Europea e bandiera inglese divise a metà sul pavimento con un ragazzo che tiene un piede a destra e uno a sinistra sulle bandiere.
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May to go: The Brexit’s next steps

Sono passati già sette mesi da quando, il 23 giugno, il popolo britannico ha votato per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea e probabilmente è il momento di fare un primo bilancio, per capire ciò che fino a ora è cambiato in Gran Bretagna, all’indomani del fatidico Leave.
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